Angeli Franco


ROMA 1935 / 1988

Esponende della “SCUOLA di PIAZZA del POPOLO” considerata la Nuova Scuola Romana concretizzatasi nel ‘60 . Il movimento si sviluppò spontaneo attorno alla frequentazione del Bar Rosati, appunto in Piazza del Popolo. All’epoca il bar era luogo di incontro e spesso di scontro degli artisti presenti nella metropoli, si ricordano: Afro-Burri-Castellani-De Kooning-Dorazio-Kline-Marca Relli-Novelli-Perilli-Rauschemberg-Rothko-Rotella-Stella-Twombly e, generazionalmente più staccati Angeli-Festa -Lo Savio-Schifano-Uncini ma anche Ceroli, Fioroni, Kounellis, Accardi, Marotta, Mambor, Tacchi, Lombardo, Pascali, Pistoletto.
Il gruppo esibiva il proprio personalissimo modo d’espressione lontano dal luogo comune
dei modelli POP americani anticipando, si concluse poi, il percorso proprio dell’Arte Povera. Già la pop italiana si diversificava da quella americana per implicazioni politiche, retaggi storico-qulturali e soprattutto per i retroscena tematici e più lontano di tutti, per sua stessa dichiarazione di non aver mai dipinto nello spirito pop, fu proprio Franco Angeli.
Il suo percorso si articola tra icone non da assurgere ad immortalità ma a dimestificazione del simbolo stesso ponendoli alla mercificazione ed alla depredazione. Su tutti i simboli del potere e dei poteri, aquile, svastiche, Half dollars, lupe capitoline ecc.
Militante comunista amico di Schifano conosciuto nella sezione del partito, stabilì con esso un rapporto di fraterna amicizia e condivisione artistica.
Globalmente il lavoro di Angeli può essere, se potesse essere, racchiuso in un solo quadro andrebbe preso ad esempio souvenir, un’opera con il pathos della memoria, la stratificazione, i conflitti e la simbologia che lo segnano profondamente e che traslano al futuro tutte le tensioni generate dalle ideologie. La sua maturità va oltre la giovane età artistica, l’impegno socio-politico traspare in tutta la sua opera condensando, nella geometrizzazione del campo pittorico, il recupero della memoria.
Mai dozzinale, mai approssimativo ma di un altissimo livello di raffinatissima visione.